Tutto fermo... chi sono i veri fannulloni?
Abbiamo appreso nei giorni scorsi, senza neanche stupirci più di tanto, che il Dipartimento Politiche Fiscali ha ricevuto le OO.SS rappresentative della dirigenza per parlare di retribuzione di risultato anno 2006, incarichi ad interim ed incarichi aggiuntivi.
Nulla di male in fondo se non fosse che per il personale non dirigenziale ( i c.d. livellati ) tutto è immancabilmente e colpevolmente fermo da mesi : ferme le procedure di passaggio entro e tra le aree, ferma la formazione del personale, ferme le procedure per le nuove posizioni super e i passaggi entro le aree prospettati dalla stessa Amministrazione durante l’ultimo incontro che risale ormai alla metà di dicembre 2006.
E non potrebbe essere altrimenti visto che da mesi la poltrona del Capo Dipartimento Politiche Fiscali risulta inesorabilmente vuota. Ed è già in atto il classico giochetto dello scarica barile : se tutto è fermo per colpa di chi non c’è, in realtà non è colpa di nessuno. E i lavoratori del DPF ringraziano .... e aspettano non si sa cosa. Riteniamo inaccettabile che per così lungo tempo si lasci alla deriva un intero Dipartimento senza che si possa avere un interlocutore “politico” con cui affrontare le problematiche dei lavoratori in un momento oltretutto estremamente delicato: cosa ne è stato dell’art. 32 della Finanziaria 2007 che prevede entro il 1/3/2007 la riduzione delle dotazioni organiche in modo che il personale di supporto (gestione risorse umane,sistemi informativi, AA.GG., contabilità) non superi il 15% del personale complessivo? Dove sta andando il Dipartimento Politiche Fiscali ? E le Commissioni Tributarie lo seguiranno o saranno oggetto di qualche facile appetito della “lobby” di turno ?
Inutile dire che sono irrimediabilmente bloccati anche gli accordi relativi ai saldi FUA 2005 e 2006 le cui risorse finanziarie dovrebbero arrivare dall’ ormai famigerato comma 165. Avevamo già detto che il meccanismo perverso del FUA permette all’Amministrazione di erogare il compenso accessorio con ritardi cronici e spesso legati a motivi più politici che tecnici ma soprattutto di determinare in modo discrezionale e unilaterale l’ammontare del budget disponibile. Ma dopo che la Corte dei Conti ha bocciato il tanto atteso decreto del Ministro Padoa-Schioppa con il quale venivano assegnate, seppur dimezzate e con incredibile ritardo, le risorse destinate ai lavoratori, è ormai evidente che il meccanismo del comma 165 non funziona più. Troppo esposto all’ ingerenza politica e all’ eccessiva arbitrarietà con la quale il Ministro Economia e Finanze, di fatto, stabilisce di volta in volta tempi e quantificazione delle cifre da corrispondere, il comma 165 non è più in grado di garantire la certezza del diritto dei lavoratori alla corresponsione del salario accessorio.
Ma questa è solo l’ ultima puntata. Dopo mesi di attacchi perpetrati con campagne denigratorie del pubblico impiego ( ricordate Licenziamo i fannulloni ? ) perfettamente strumentali ad un progetto di riforma e smantellamento della Pubblica Amministrazione chiaramente delineato dai tagli inseriti nella Finanziaria 2007, iniziano a concretizzarsi i primi effetti del memorandum sulla Pubblica Amministrazione sottoscritto dal Governo e da CGIL-CISL-UIL che, di fatto, hanno esplicitamente avallato la criminalizzazione dei dipendenti pubblici.
Trasferimento d’ufficio per i lavoratori in esubero, licenziamento nel caso sia impossibile la loro ricollocazione, crescita professionale e salario accessorio legati ai risultati raggiunti (produttività), esternalizzazione delle attività definite “no core” (non redditizie) ecc.ecc. sono gli strumenti brillantemente individuati da quelli che, nonostante tutto, continuano ad essere i sindacati più rappresentativi.
Inutile dire che, vista la situazione del comma 165, l’ applicazione del memorandum rischia oltretutto di diventare una magnifica operazione a costo zero per l’ Amministrazione ma che i lavoratori pagheranno duramente sulla propria pelle.
È ora che i lavoratori costruiscano una forte opposizione a tutto questo,
È ora che i lavoratori costruiscano una forte opposizione a tutto questo,
è ora che i lavoratori riconquistino la loro dignità