USB chiede di fare chiarezza sulla sede demaniale di La Rustica
La RSU-IGIT aveva più volte sollecitato un incontro con l’Amministrazione del MEF al fine di informare correttamente le lavoratrici ed i lavoratori, dell’Ispettorato generale per l'informatica e l'innovazione tecnologica in servizio presso la sede di La Rustica, riguardo le voci sempre più pressanti di un loro trasferimento a seguito del rilascio degli spazi attualmente occupati dai dipendenti SOGEI che finirebbe per svuotare l’immobile di via Soldati.
Anche il personale SOGEI tramite la propria RSU aveva chiesto alla società di avere informativa riguardo la riorganizzazione logistica degli uffici ma vedeva rimbalzare contro un muro di gomma le proprie legittime richieste.
Per uscire da questa situazione di stallo, dopo gli incontri con le Organizzazioni sindacali territoriali di entrambi i settori e le assemblee utili a definire, un documento condiviso che RSU-IGIT, RSU-SOGEI e tutte le OO.SS. fossero pronte a sottoscrivere per mandare un segnale forte all’Amministrazione e alla SOGEI. Tale iniziativa si concretizzava nella richiesta unitaria d’incontro del 25/01/2022.
USB, già da tempo, si era mossa in modo informale nelle sedi istituzionali per tentare di capire quali fossero gli intendimenti dell’Amministrazione riguardo un disegno, una strategia, una decisione (quella di un possibile rilascio dei locali demaniali della sede di La Rustica) che non può essere giocata sulla carne viva di lavoratori e che pone una domanda che può apparire retorica: qualcuno ha in mente se così è, chi ritiene di rendersi attore di tale deprecabile scelta? Tutto questo appartiene evidentemente a dinamiche per le quali abbiamo dichiarato, da subito, all’Amministrazione la nostra totale disapprovazione. Infatti, tale scelta sarebbe deprecabile per due ordini di motivi: il primo proprio in considerazione dell’impatto che il cambiamento determinerebbe sulla vita quotidiana delle lavoratrici e dei lavoratori che verrebbero coinvolti; il secondo dal punto di vista della riduzione della spesa si tratta di una operazione inutile se non antieconomica, visto che i costi di gestione della sede demaniale risultano sicuramente minori di quelli di una eventuale locazione di immobile privato (non essendovi altri immobili demaniali adeguati) ai quali andrebbero aggiunti quelli di un trasloco e della messa in operatività dei nuovi uffici a partire dal cablaggio degli stessi ai sistemi informatici del MEF.
USB ha chiesto al MEF una attività di razionalizzazione dell’edificio demaniale di via Soldati che permetta di liberare spazi e chiudere contratti di affitto con i privati tramite un taglio di spesa di centinaia di milioni. La valorizzazione immobiliare deve rappresentare oltre a un dato puramente di economicità un’occasione parallela per il ripensamento degli strumenti di disegno dei contesti urbani e territoriali, progetti e interventi che inneschino pratiche progettuali di qualità nella valorizzazione di porzioni urbane e di territori conciliando i tempi di lavoro-vita privata delle lavoratrici e dei lavoratori. Dobbiamo cominciare a credere che un altro mondo è possibile. La nostra Organizzazione Sindacale ritiene che per gli spazi di La Rustica sia necessario qualcosa di nuovo, qualcosa di innovativo che faccia della sede di Via Soldati una vera risorsa e il miglioramento deve essere il frutto di una strategia messa in campo dall’Amministrazione, che miri ad esso in modo consapevole e costante. A puro titolo di esempio si potrebbe ipotizzare di utilizzare i maggiori spazi per la riunificazione dello stesso personale IGIT, per organizzare corsi per la formazione dei dipendenti MEF o come Centro convegni, oppure per un loro utilizzo in modalità di hub aziendale per le necessità di lavoratori in lavoro agile che rientrino nel quadrante di territorio della sede.
Per l’attenzione riscontrata verso le nostre considerazioni e per punti di condivisione con quanto proposto da USB, riteniamo che sia giunto il momento per l’Amministrazione di far conoscere le proprie intenzioni. Sarebbe auspicabile ufficializzare con tutti i soggetti interessati quanto già riportatoci in via informale, ovvero il percorso che secondo corrette metodologie di intervento ha intenzione di arrivare a mantenere l’attuale sede dell’IGIT in via Atanasio Soldati a La Rustica. Nel prospettato insieme di iniziative rientrerebbe anche la volontà di riattivare servizi che sono venuti meno quali la mensa, il bar interno e la navetta per le esigenze di spostamento per servizio del personale, che erano in capo alla società SOGEI. È facilmente comprensibile come per la posizione di questa sede la presenza di suddette cose sia imprescindibile per le lavoratrici e i lavoratori. Per questi motivi la nostra Organizzazione Sindacale ritiene che sia giunto il momento per l’Amministrazione di aprire il dialogo con gli attori interessati, allo scopo di evitare, come in passate vicende per altri uffici, grossolani errori di valutazione.
Infine, siamo colpiti dal fatto inconsueto che ci si occupi di noi, di posizioni e scelte che di norma vengono ignorate, nascoste, manipolate. Per questo ringraziamo chi lo ha fatto e proviamo a rispondere. Non possono esserci dubbi sull’attività sindacale di USB da sempre incentrata sulla tutela e la salvaguardia dei diritti e dei legittimi interessi dei lavoratori attraverso il sindacalismo di base, combattivo, di classe. La messa in soffitta degli strumenti classici del conflitto, anche l’inevitabile disarmo di certa dialettica nelle rivendicazioni di talune organizzazioni sindacali concertative, hanno prodotto un gravissimo arretramento nella società. Inquadrata in tale contesto, comprendiamo il motivo che ha portato alla decontestualizzazione di frasi di comunicati dell’USB MEF di quasi un decennio fa e dice molto di più della lettura degli avvenimenti puri e semplici. Troppe volte i nostri delegati nei luoghi di lavoro hanno trovato gli esponenti di quelle organizzazioni sindacali dalla parte sbagliata del tavolo, troppe volte abbiamo sofferto per l’arrogante monopolio della rappresentanza da loro imposto. Riteniamo che l'unità sindacale faticosamente raggiunta su temi che non dovrebbero creare dubbi ad alcuno dei soggetti sindacali è singolare come si sia potuta così rapidamente dimenticare in chiave elettorale. Non si giustifica chi ha sentito “l'urgenza di intervenire” in solitaria sulla situazione senza prima confrontarsi con le altre sigle con le quali aveva sottoscritto un precedente documento. Per questo motivo riteniamo che per questa o.s. sia da considerare chiuso il percorso unitario.
La USB MEF continuerà a seguire gli sviluppi di questa operazione e a garantire la corretta informazione a tutti i lavoratori dell’IGIT.