USB: perché al MEF non si vuol parlare del nuovo ordinamento professionale?

USB chiede all'Amministrazione la definizione di una data (urgente) per l’avvio del confronto sull’ordinamento professionale

Roma -

Come più volte sollecitato da USB si è giunti alla calendarizzazione degli impegni sindacali che attendono le parti, l’Amministrazione nei giorni scorsi ha infatti trasmesso alle OO.SS. un prospetto con la pianificazione dell’attività negoziale e dei tavoli tecnici propedeutici alla definizione di particolari istituti contrattuali.

Con nostro stupore abbiamo dovuto però constatare la mancata previsione di una data utile all’apertura di un tavolo che attivi un confronto sulle tematiche inerenti la definizione del nuovo ordinamento professionale nell’ambito della contrattazione nazionale integrativa del MEF. La nostra Organizzazione sindacale ritiene che tale tema non possa subire ulteriori rinvii poiché è propedeutico ad altri importantissimi aspetti legati al realizzarsi di progressioni verticali e economiche.

USB ritiene fondamentale l’applicazione dell’art. 18, comma 6, CCNL FC 2019-2021, cioè l’aspetto riguardante i passaggi d’Area. Ricordiamo che in fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale e comunque entro il termine del 31 dicembre 2024 il nuovo CCNL FC ha previsto la possibilità di accesso all’area dei funzionari dall’area degli assistenti con il solo diploma di scuola secondaria di secondo grado ed almeno 10 anni di esperienza maturata nell’Area degli assistenti ovvero nell’attuale area II. Analoga disciplina contrattuale è stata inoltre prevista per il passaggio dall’area degli operatori all’area degli assistenti con il solo assolvimento dell’obbligo scolastico e almeno 8 anni di esperienza maturata nell’Area degli operatori ovvero nell’attuale area I. I tempi si fanno quindi stringenti ed è necessario dare avvio alla discussione per un’evoluzione delle “Categorie professionali”, ivi compresa la definizione delle caratteristiche e delle competenze dell’Area delle elevate professionalità con le relative capacità assunzionali.

Troppo spesso le lavoratrici e i lavoratori del MEF hanno subito attacchi alla loro dignità e non vorremmo che la mancata previsione di un termine per l’apertura del confronto su tale materia fosse la rappresentazione plastica di un disinteresse dell’Amministrazione verso l’attuazione di questa previsione contrattuale. Timore motivato dal fatto che questa importante partita in altre Amministrazioni ha fatto già avviare una discussione alla quale da settembre seguiranno a ruota l’apertura dei tavoli di confronto!

Vi è poi un aspetto tecnico legato sempre all’ordinamento professionale, dall’entrata in vigore del CCNL FC 2019/2021 ed entro il termine di cui all’art. 18, comma 1, (1° novembre 2022) le amministrazioni, in sede di contrattazione integrativa, dovranno definire le famiglie professionali anche al fine di farvi confluire, nel rispetto della tabella di trasposizione automatica del sistema di classificazione, i profili professionali definiti sulla base del precedente sistema ordinamentale.

USB per queste ragioni ha chiesto all’Amministrazione l’integrazione del programma inviato con la definizione di una data (urgente) per l’avvio del confronto sull’ordinamento professionale. Questa è una partita fondamentale che USB intende giocare sino alla fine per dare risposte ai molti lavoratori e molte lavoratrici che si sentono sottoimpiegati rispetto alla propria esperienza professionale o ai titoli di studio a cui però non sempre consegue la copertura di una posizione adeguata, relegati a mansioni ripetitive e alienanti e perciò impossibilitati a fornire il contributo che potrebbero dare. In buona sostanza dobbiamo impedire che nella PA si continui a dilapidare il patrimonio professionale a disposizione.

In allegato la nota USB inviata all’Amministrazione e gli appuntamenti già in calendario.