VIAREGGIO: un atto di guerra.

Roma -

Il 15 maggio scorso, FS e CGIL, CISL, UIL, UGL, FAST hanno firmato un "accordo programmatico" che sancisce il macchinista solo alla guida dei treni, aumenta l'orario di lavoro e il tempo di condotta per il personale di macchina, incrementa da 6 a 8 le vetture in consegna ad un solo capotreno.
Un accordo, insomma, con il quale si costituisce la base per un nuovo contratto, con ulteriori peggioramenti che stravolgeranno la vita del personale dei treni, e non solo.
Infatti, la stessa intesa prelude a chiusure, esternalizzazioni e riduzioni di stazioni, lavorazioni e impianti con la perdita di servizi e migliaia di posti di lavoro.
Il personale dei treni, in particolare di macchina, nonostante l'azienda abbia immediatamente emanato i nuovi turni di lavoro ad "agente solo", sta rifiutando di svolgere il servizio in quelle condizioni attenendosi ad una "forma comportamentale", nonostante gli ordini di servizio impartiti dai responsabili di Trenitalia.
Fino ad oggi, da 70 anni, non sono riusciti ancora ad imporre il macchinista solo.
Il "pedale a uomo morto" (Vacma), che preludeva a questo, è stato disinserito grazie alla lotta ostinata e determinata dei macchinisti e di RLS.

Proprio ora, quindi, che è in corso una fondamentale battaglia condotta non solo per respingere l' "agente solo" ma, anche, per impedire la macelleria sociale che ne seguirebbe per i ferrovieri, i lavoratori, i pendolari, per la sicurezza e la qualità del trasporto, assistiamo a questa ulteriore tragedia: 14 morti, 3 dispersi, 40 feriti di cui 15 in pericolo di vita, migliaia di sfollati.

Un vero atto di guerra.

Era andata bene qualche giorno fa quando, per un cedimento di un carro simile a quello di Viareggio, una cisterna di acido fluoridrico aveva sfiorato un treno pendolari nei pressi della stazione Vaiano, sulla tratta Firenze-Bologna, producendo l'interruzione per quasi due giorni del traffico ferroviario Nord-Sud.

Oggi, è andata molto peggio e, mentre ci inchiniamo alle innocenti vittime di questa tragedia, non possiamo che rinnovare la nostra denuncia sullo stato in cui sono state ridotte le nostre FS.

Due giorni fa, i treni erano fermi a Padova per la caduta della linea aerea; qualche giorno prima la linea aerea era caduta, sempre a Prato, sotto la galleria dell'Appennino.

Ogni giorno un incidente o un disservizio grave che viene minimizzato e presentato all'opinione pubblica come fatto isolato o casuale.

Una situazione paradossale in cui i ferrovieri che segnalano le criticità vengono puniti e, addirittura, gli RLS che cercano di denunciare le insufficienti manutenzioni vengono licenziati, come è accaduto a Dante De Angelis.

E' chiaro che le nozze con i fichi secchi non si fanno: la riduzione da 220.000 ferrovieri a poco più di 80.000 non può che produrre questo tipo di risultati.

Ma non è finita: non contenti, quindi, da qualche giorno i treni viaggiano con un solo macchinista (vanto dell'autoritario AD Mauro Moretti e di CGIL, CISL, UIL) per risparmiare.

E, siccome due occhi vedono meno di quattro, ci dobbiamo preparare anche su questo fronte.

Il fatto che i carri possano essere di proprietà delle singole aziende produttrici delle merci trasportate e non del gruppo FS non può essere utilizzato come giustificazione; anzi, questa circostanza pone drammatici interrogativi sulle modalità di controllo e di verifica adottate per l'ammissione a circolare sulla rete.

La vera responsabilità è quella di aver disintegrato il sistema ferroviario pubblico come bene sociale, di aver dirottato risorse e tecnologia sul servizio "luccicante" dell'alta velocità lasciando che il resto del servizio ferroviario, in particolare merci e pendolari, deperisse sia in termini di qualità che di sicurezza.

Anziché investire risorse per l'ammodernamento della rete ferroviaria, per il potenziamento delle linee dei pendolari, del trasporto merci e per la sicurezza, si è smantellato il sistema di trasporto ferroviario pubblico in favore dello sviluppo di una rete prettamente commerciale.

 

Qualcuno, ora, fa "il pesce in barile" e distribuisce "lacrime di coccodrillo", dichiarando che tutto era prevedibile, scontato.

Ma l'unica certezza è la loro responsabilità e complicità, il loro atto di guerra con la firma di questi accordi maledetti.