Acconto FUA 2009: la trappola di un accordo.

Roma -

Venerdì 31 luglio 2009 si è sottoscritto l’accordo nazionale sull’acconto del FUA 2009. Tale acconto quantificato nel 35% della parte fissa del FUA 2009, verrà erogato a tutti i lavoratori in servizio a prescindere dalla presenza effettiva sulla base del grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati ai dirigenti, percentualizzato in 3 fasce rispettivamente del 70%, 85% e 100% e con una scala parametrale da 100 a 160. In fase di saldo è previsto il conguaglio da  effettuare sulla base dell’assiduità partecipativa (presenza) determinata secondo le disposizioni di legge e contrattuali pro tempore vigenti.

Questa è la struttura portante dell’accordo,che arriva dopo una lunga battaglia lanciata l’anno scorso solo dalla RdB-CUB, che ha messo in campo forti momenti di mobilitazione come la giornata dell’8 maggio 2009, culminata con il corteo interno e il confronto diretto dei lavoratori con il Capo del IV Dipartimento.

Queste mobilitazioni hanno costretto l’Amministrazione e i sindacati concertativi a sedersi ai tavoli nazionali e dipartimentali per sbloccare le somme del FUA tenute sotto sequestro per tanti mesi.

Per questi motivi la RdB-CUB rivendica pienamente l’obiettivo primario di aver  determinato il pagamento del salario accessorio dei lavoratori del MEF, anche quando non ha sottoscritto i successivi accordi.

Infatti, mentre la nostra OS ha firmato con una nota a verbale l’accordo sul fondo di sede del IV Dipartimento con un giudizio parzialmente positivo, non ha ritenuto di fare altrettanto con quelli del Dipartimento del Tesoro e della Ragioneria Generale dello Stato, ritenuti concettualmente lesivi dei diritti dei lavoratori e illegittimi nel metodo contrattuale utilizzato.

Contrariamente a tulle le altre sigle sindacali la RdB-CUB, dopo un’attenta riflessione e valutazione generale non ha ritenuto di firmare neppure l’accordo nazionale dell’acconto FUA 2009.

Questo accordo, apparentemente positivo perché nella fase attuale prescinderebbe dalla presenza in servizio, di fatto per la prima volta in assoluto obbliga il conguaglio ricalcolando la presenza in servizio  secondo le norme vigenti pro tempore (il solito Brunetta che esce dalla porta ed entra dalla finestra), inoltre introduce l’inscindibile legame tra il raggiungimento degli obiettivi assegnati ai Dirigenti e il destino salariale dei lavoratori, che pagherebbero l’inettitudine e i giochetti di potere dei vari Direttori.

 

La lotta continua per:

 

-          costringere l’Amministrazione a non procrastinare ulteriormente i tempi del pagamento dei fondi di sede e dell’acconto FUA 2009;

-          sbloccare il 5% della cartolarizzazione del 2007  e delle somme accantonate relative ad alcune tipologie di presenze in servizio;

-          ottenere lo stanziamento vero dei fondi della cartolarizzazione del 2008 e l’avvio delle procedure per il loro pagamento;

-          contrastare i progetti del governo dei tagli salariali e dei diritti.

 

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