AL PEGGIO NON C’È MAI FINE
Da qualche giorno la domanda che ci poniamo è: quanti solleciti saranno necessari per farci convocare?
USB è sommersa da parte delle lavoratrici e dei lavoratori fragili, di richieste di aiuto via mail, telefonate e continui messaggi sui cellulari dei delegati per la crescente difficoltà con la quale queste persone stanno affrontando il rientro in ufficio voluto dal MEF “senza se e senza ma”!
In buona sostanza, ad oggi non si vede ancora la bozza di Policy rivista e corretta alla luce della determina della Funzione Pubblica. Diciamocelo chiaramente: non c'è nulla da sottoporci… Temiamo, infatti, che le regole del gioco non dipendano nemmeno dalle pressioni dei vari Dipartimenti, come già avvenuto in passato, ma siano da ricercare in una volontà politica che "vola più in alto” dei Dipartimenti stessi e che sta facendo assumere una responsabilità gravissima all’Amministrazione del MEF riguardo la salute dei fragili.
Tuonano come un monito le parole del Ministro Zangrillo che (dopo aver emanato la famosa determina del 29/12/2023 sulla possibilità di andare in deroga al principio della prevalenza in presenza per i lavoratori fragili) il 3 gennaio scorso rilascia alla stampa la seguente dichiarazione: «Guardi, la pandemia è finita. E credo che anche le misure emergenziali come il lavoro agile per fragili e under 14 debbano rientrare. …”.
USB, tuttavia, continuerà a battersi perché quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone si ha una discriminazione indiretta e questo non è eticamente tollerabile.
Comunque, la tutela della salute e della sicurezza non riguarda i soli lavoratori e lavoratrici fragili vi sono anche altri casi nei quali l’Amministrazione apparentemente sta dimostrando disinteresse verso i lavoratori. In questi giorni quasi alla chetichella si sta compiendo l’approssimativo trasloco di ben due Ispettorati della RGS, uno da Palazzo di via XX Settembre e l’altro dalla Sede demaniale di La Rustica, entrambi questi uffici andranno nella nuova sede di Largo Santa Susanna. Da tempo USB sta chiedendo all’Amministrazione del MEF di aprire il dialogo con gli attori interessati, allo scopo di evitare, come in passate vicende avvenute per altri uffici, grossolani errori di valutazione. Tuttavia, pare che le scorse esperienze non siano servite ed ecco che ancora una volta i lavoratori e le lavoratrici si sentono solo dire che è tutto molto bello, tutto spettacolare... tutto talmente moderno che non lo possiamo nemmeno raccontare ma soprattutto non lo si è ancora potuto vedere da parte dei Responsabili della sicurezza per i lavoratori! L’Amministrazione, infatti, da una laconica informativa, di pochi giorni fa, alle OO.SS. circa la presa in carico degli spazi è passata direttamente al trasferimento del personale ancor prima di effettuare i sopralluoghi con gli RLS, stilare il Documento di prevenzione dei rischi prendere in considerazione le possibili richieste di mobilità avanzate dai dipendenti o più banalmente attrezzare gli asettici uffici con qualche servizio (ad esempio semplici distributori di acqua o bevande calde!).
USB è stata attenzionata dalle lavoratrici e dai lavoratori già trasferiti di diverse criticità, per citarne alcune: vi sono postazioni praticamente al buio perché non ci sono finestre a fianco delle scrivanie e i lampadari sono posizionati male per cui non illuminano sufficientemente il posto occupato dai colleghi; ancora, abbiamo il microclima controllato da bocchette dell’aria condizionata che tira direttamente nella schiena di quelli che “sfortunatamente” stanno con la scrivania sotto obbligando così le persone a lavorare sedute in modi approssimativi; oppure, la moquette sistemata ai vari piani come soluzione tecnica al problema del rimbombo dei pavimenti flottanti nei grandi Open space non tiene in considerazione i diversi colleghi che soffrendo di allergie alle polveri si troveranno posizionati lì dentro in barba alla loro asma; inoltre, l’immobile è cablato per il DAG e non per la RGS tant’è che ad alcuni lavoratori sembrerebbe sia stato suggerito momentaneamente l’utilizzo della hot spot dei propri cellulari.
Aggiungiamo che, essendo tutto elettrico e tutto domotizzato, questa volta si spera sia stato previsto che il servizio di manutenzione tecnologica non sia in esclusività di ditte non rientranti nell’appalto, come già avvenuto per gli Uffici del piano sostruzioni di via XX Settembre dove i lavoratori soffrono di problemi di abbagliamento in quanto la rottura del sistema che dovrebbe controllare l’intensità di luce non può essere risolto perché il programma che controlla il tutto è un software proprietario su hardware non accessibile.
USB chiede di far effettuare immediatamente un sopralluogo ai soggetti previsti dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In questo quadro desolante, inoltre, ribadiamo la necessità di intervenire immediatamente per programmare le propedeutiche attività logistico-organizzative necessarie a rendere minore possibile il disagio ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolti nel trasferimento anche sospendendo temporaneamente il trasloco fino a che non siano completati tutti i necessari passaggi previsti, perché un divenire continuo di invenzioni, di exploit e spese faraoniche non si trasformi nell’ennesimo buco nell'acqua dell'Amministrazione.
Vi terremo costantemente informati sugli sviluppi.
USB P.I. MEF