Benessere organizzativo e locazione agevolata neo assunti

Roma -

Tra le tante storture che il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici ha fatto emergere, sicuramente quella salariale è la più evidente e anche la più dirompente.

Infatti, nel triennio di riferimento 2022-2024, con una inflazione al 17,7% il governo ha stanziato risorse per aumenti del 6% che si traduce in una perdita molto rilevante del potere d’acquisto degli stipendi pubblici.

Uno dei tanti riscontri oggettivi che certificano l’esistenza di una “questione salariale” dei lavoratori pubblici sta nell’elevatissimo numero di rinunce al “posto fisso” da parte di moltissimi neoassunti che hanno sperimentato di non potersi permettere un alloggio nella città di assegnazione con lo stipendio percepito. Un fenomeno che non è marginale e che in alcune città, soprattutto nel Centro-Nord Italia, ha prodotto rinunce superiori al 40% tra i vincitori di concorso.

Da sempre attenti alle questioni abitative, come USB abbiamo avuto modo di denunciare più volte l’inedita moltiplicazione del fatto che tali rinunce fossero legate a questo fenomeno.

Per studiare il nesso tra le molteplici cause che oggi rendono poco attrattiva l’assunzione nel pubblico impiego e l’incidenza che ha il costo degli alloggi sugli stipendi dei dipendenti pubblici USB nel corso del 2024 ha promosso una indagine sul tema somministrando un questionario ai neoassunti della P.A. con lo scopo di poter formulare proposte e soluzioni, sia in termini normativi che contrattuali, per il suo superamento.

Dall’indagine, i cui risultati sono stati presentati in un recente convegno, emerge l'evidente problematica dell'inadeguatezza dei salari dopo l'impennata dell'inflazione. Le due questioni, salariale e abitativa, si incrociano drammaticamente, come evidenziato dai dati che riportiamo di seguito.

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Si crea così una situazione paradossale per la quale chi lavora per lo Stato non può permettersi un alloggio nel territorio di quello stesso Stato per cui lavora!

USB PI ha chiesto al fine di voler sostenere occupazione stabile, incentivando i lavoratori a spostarsi in una nuova città per cogliere opportunità professionali:

•   l’utilizzo del fondo di credito dei dipendenti pubblici per sostegni alle spese abitative della durata di cinque anni destinati ai neo assunti fuori sede.

•   il rilancio dell’edilizia pubblica agevolata, prioritariamente attraverso il recupero di stabili abbandonati, destinata ai dipendenti della Pubblica Amministrazione.

È con soddisfazione che rivendichiamo il merito che nella legge n. 207/2024, comunemente conosciuta come la Legge di Bilancio 2025, finalmente è stata introdotta un’importante novità per il triennio 2025-2027: un contributo biennale di euro 5.000 annui (A NOSTRO AVVISO ANCORA TROPPO ESIGUO) da parte del datore di lavoro a favore dei neoassunti con contratto a tempo indeterminato che, dal gennaio 2025, cambiano residenza per motivi lavorativi.

Questa novità, poco nota ai più, è stata oggetto di una circolare dell’Agenzia delle Entrate (circolare n. 4 del 16 maggio 2025) che ha chiarito le modalità operative.

USB MEF chiede all’Amministrazione di voler approfondire quest’ultima tematica al fine di poter rendere effettiva e facilmente praticabile tale opportunità per i neoassunti del MEF.

A tal proposito al fine di voler sostenere occupazione stabile, in merito al “benessere organizzativo”, noi restiamo a disposizione…