Elezioni RSU Pubblico Impiego: scelte contro la democrazia, la partecipazione e la sicurezza dei lavoratori
La certezza è che al momento non ci sono le condizioni per andare al voto ad aprile per eleggere le nuove RSU. Non ci sono le condizioni di sicurezza, non ci sono le condizioni affinché vi sia la massima partecipazione dei lavoratori che è poi l’elemento che rende le elezioni RSU un momento di grande democrazia. Con questa certezza ci siamo approcciati al tavolo che all’ARAN ha discusso della possibilità di rinviare l’appuntamento elettorale. Per questi motivi ci siamo resi disponibili a firmare un nuovo protocollo che rinviava a maggio inoltrato le elezioni e contestualmente, prevedendo uno step a metà febbraio per valutare l’evolversi della situazione pandemica e le condizioni presenti nei posti di lavoro, auspicava “…un intervento governativo volto ad una ulteriore proroga della vigenza delle attuali RSU - allo stato prorogate fino al 15 aprile 2022 con l’art. 15 del D.L. n. 157 del 20.11.2020 – con previsione di un nuovo termine congruo per la tenuta delle elezioni…” Una mediazione tra le diverse sensibilità espresse al tavolo che teneva aperti tutti gli scenari e scongiurava il pericolo di votare ad aprile in condizioni obiettivamente proibitive. La rigidità delle posizioni assunte, da una parte da chi voleva subito la norma di rinvio e dall’altra da chi non voleva neanche che si prevedesse questa possibilità nel nuovo protocollo, paradossalmente e irresponsabilmente hanno fatto sì che ad oggi la macchina per tenere le elezioni il 5-6-7 aprile sia partita e sarà estremamente difficile fermarla. Quindi, se non interverranno elementi nuovi, che a questo punto potranno essere solo legislativi, si andrà ad elezioni che saranno enormemente influenzate dalla pandemia, con un'inevitabile riduzione della partecipazione dei lavoratori. La prova di forza tra confederazioni sindacali a cui stiamo assistendo avrà come vittima collaterale il diritto dei lavoratori ad esprimersi democraticamente sulla rappresentanza sindacale. L’ennesima conferma che la difesa della democrazia è citata da molti e praticata da pochi. Noi siamo pronti, anche se non saremmo sorpresi dall'arrivo di una norma di rinvio. Affronteremo come sempre all’attacco anche queste elezioni, cercando, seppure in condizioni difficilissime, di tutelare il diritto all’espressione di tutti i lavoratori, e portando i temi e le proposte di una nuova stagione per la pubblica amministrazione, con al centro i diritti dei lavoratori e dei cittadini. USB Pubblico Impiego
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