FUA 2008 - la convocazione nazionale

Roma -

Solo le iniziative di lotta possono garantire una distribuzione equa e solidale delle risorse disponibili, non certo i tavoli negoziali svuotati di significato e concertativi.

 

Nonostante l’Amministrazione del MEF abbia visto e sentito il disagio, la rabbia che serpeggia tra i lavoratori, ha atteso più di due settimane per convocare un rituale tavolo “negoziale”.

Infatti, la parte pubblica ha riunito, per il prossimo mercoledì 27 maggio 2009, alle ore 15.30, i rappresentanti nazionali delle organizzazioni sindacali sul FUA 2008.

Un’elefantesca agilità nel deserto silenzioso del referente politico, con delega al personale!

È del tutto evidente, quindi, che senza l’assemblea dei lavoratori dell’8 maggio 2009 non ci sarebbe stata alcuna convocazione da parte dell’Amministrazione: un primo, seppur piccolo, risultato è stato ottenuto grazie alla straordinaria mobilitazione.

Infatti, la giornata di lotta della RdB/CUB MEF è stata indetta proprio sulla “emergenza salariale” dei lavoratori, alla quale la compagine governativa ha pensato bene, però, di risolverla con lo schema del decreto legislativo che dà attuazione alla delega contenuta nella legge n.15 del 2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni.

Il disegno di Brunetta è chiaro: gran parte dei dipendenti pubblici dovrà vivere solo con il miserevole stipendio base.

Dopo la riduzione dei Fondi Unici d’Amministrazione (FUA), il furto delle risorse aggiuntive (cartolarizzazione), i tagli continui al monte ore straordinario, il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, la cosiddetta “rivoluzione di Brunetta”, prevede l’erogazione di salario accessorio, senza contrattazione, con le seguenti modalità: il 25% dei dipendenti saranno meritevoli di ricevere il 100% degli incentivi e avranno la precedenza nello scorrimento di fascia e negli avanzamenti verticali di carriera; il 50% riceverà gli incentivi dimezzati, mentre il rimanente 25% non avrà nessun incentivo, neppure un centesimo e sarà penalizzato nelle progressioni economiche.

Inoltre, la collocazione per 3 anni consecutivi nella fascia bassa, rappresenterà “attestazione d’insufficiente rendimento” rischiando il licenziamento disciplinare per demerito.

S’introducono strumenti e voci stipendiali (“bonus annuale delle eccellenze”, “premio annuale per l’innovazione”, “premio efficienza”, “progressioni economiche”, “avanzamento di carriera”, “attribuzione incarichi”) che vanno a colpire, dividere e umiliare i lavoratori.

La durata biennale del contratto termina per passare al triennio grazie agli accordi Governo-Confindustria-CISL-UIL-UGL-CONFSAL/UNSA-USAE e, di fatto, praticati e accettati dalla CGIL.

I comparti di contrattazione (quindi i CCNL), da 10 si riducono a 2: Stato centrale e Amministrazioni decentrate, cui corrispondono due aree dirigenziali.

La rappresentatività sindacale per i prossimi rinnovi contrattuali rimane quella certificata attualmente e le RSU in carica sono prorogate anche per il prossimo triennio.

I sindacati sono esautorati della loro funzione e relegati ad essere semplicemente “informati”.

Quelle organizzazioni sindacali “fuori dal coro”, che non accettano questo impoverimento generalizzato, avranno la vita sempre più difficile.

La contrattazione decentrata potrà avvenire tra più amministrazioni o in ambiti territoriali specifici, dando, così, la possibilità di differenziare gli stipendi pur facendo lo stesso lavoro.

È introdotto il licenziamento disciplinare per:

- alterazione dei sistemi di rilevazione della presenza;

- assenza ingiustificata per più di 3 giorni nel biennio;

- rifiuto al trasferimento disposto dall’amministrazione;

- reiterazione, al lavoro, di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose;

- valutazione d’insufficiente rendimento in un arco temporale non inferiore al biennio.

E’ prevista la reclusione da 1 a 5 anni e multa da 400 a 1600 euro in caso di falsa attestazione di presenza in servizio, di assenza giustificata con certificato medico falso, di falsa attestazione di malattia.

La medesima pena si applica al medico e a chi concorre nella commissione del delitto.

Sono confermate le fasce di reperibilità in caso di malattia: ore 8.00-13.00 e 14.00-20.00 di tutti i giorni compresi i non lavorativi e i festivi.

Ma, “il dolce giunge a fine pranzo”: alla Presidenza del Consiglio dei Ministri continua ad applicarsi la normativa previgente!

Insomma, il castigatore dei fannulloni, deroga proprio in casa sua.

 

In questo contesto l’Amministrazione del MEF, con atteggiamento pedissequo, ha provveduto a sottrarre dal pagamento della “cartolarizzazione” il 5%, nonostante l’impegno “negoziale” a risolvere la questione in sessanta giorni dopo la stipula dell’accordo (2 ottobre 2008); non ha corrisposto, arbitrariamente, le somme della cartolarizzazione dovute per l’assistenza ai portatori di handicap, le assenze per infortuni sul lavoro o causa di servizio, i permessi e distacchi sindacali, i permessi RSU; non eroga l’anticipo del FUA 2009; ritarda nel pagamento dello straordinario, dei turni e della reperibilità.

 

C’è una vera emergenza salariale, ma nessuno sembra accorgersi di questo: solo i lavoratori!

 

La RdB/CUB MEF ha, da sempre, proposto ai tavoli di pseudo-contrattazione la necessità di stabilizzare nella retribuzione di base le somme derivanti dal comma 165 e parte di quelle del FUA, la costituzione della 14^ mensilità, senza essere mai ascoltata.

Ci troviamo, così, dopo anni di concertazione e collaborazionismo da parte delle organizzazioni sindacali confederali e di quelle autonome, di fronte ad un generalizzato peggioramento delle condizioni di lavoro e ad un impoverimento diffuso, aggravati dalla crisi economico-finanziaria.

 

Coglieremo l’occasione, quindi, per riportare, sul “tavolino” negoziale, i bisogni e le necessità dei lavoratori, la loro voglia di farsi sentire, pesare e la piattaforma per il recupero salariale delle RdB/CUB MEF:

 

¨       immediata predisposizione delle procedure per la corresponsione dell’acconto FUA 2009, con l’incremento consistente delle risorse, considerato che gli importi sono fermi al 2000;

¨       pagamento del saldo FUA 2008 utilizzato come semplice e parziale recupero salariale, liberato dall’odioso decreto Brunetta e dalla finta produttività, voluta dall’amministrazione, per gestire in modo clientelare e discriminatorio i soldi di tutti i lavoratori;

¨       pagamento del residuo del FUA anno 2006 spettante ai lavoratori del Dipartimento delle Finanze;

¨       lo sblocco del 5% dei fondi della cartolarizzazione congelati in modo ricattatorio dall’amministrazione e la loro distribuzione in misura uguale per tutti;

¨       pagamento delle somme della cartolarizzazione accantonate per l’assistenza ai portatori di handicap (L. 104), le assenze per infortuni sul lavoro o causa di servizio, i permessi e distacchi sindacali, i permessi RSU, arbitrariamente non corrisposte;

¨       l’individuazione delle risorse della cartolarizzazione 2008 e avvio di quanto è necessario per l’erogazione, a tutti, in tempi rapidi e certi.

 

 

27 maggio 2009

dalle ore 10.00 alle ore 13.00

presidio sindacale – cortile centrale (scala A)

Via XX Settembre, 97 - ROMA