I TAVOLI TECNICI SULLA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE… IL GRANDE INGANNO DELLA CONDIVISIONE!
Come avevamo preannunciato nel comunicato del 9 novembre u.s. USB ha voluto essere presente al primo incontro del tavolo tecnico promosso dall’Amministrazione sul progetto relativo al sistema di valutazione del personale delle aree. E bene abbiamo fatto, perché l’ultimo impacco che l’Amministrazione sta confezionando sulla testa dei lavoratori, già nelle premesse, supera le nostre dichiarate preoccupazioni.
I vertici dell’Amministrazione, con motivazioni diverse, non hanno presieduto ai lavori demandando al dott. Ciccarelli e al dott. Nardone (rispettivamente dirigenti della DP Ufficio XII e dell’Ufficio Relazioni Sindacali) di giocare per loro la scomoda partita.
Durante il suo discorso d’apertura dei lavori, la parte pubblica ha nuovamente ed ampiamente riproposto i temi del documento di policy, richiamando a più riprese la sedicente “rivoluzione culturale” contenuta in tale documento. Lo stesso documento pone l’accento sulle finalità qualificanti per il personale valutato, che va capito, studiato compreso e valorizzato… sempre senza affondare il colpo, senza fare riferimento a ricadute economiche e di carriera, quasi fosse un esercizio puramente filosofico. Sebbene vi sia un leggiadro passaggio al fatto che la valutazione delle competenze porterà il personale del MEF ad una differente formazione, ad una progressione di carriera con connessa assegnazione di incarichi diversa e alla gestione della mobilità volontaria… null’altro, scusate se è poco ma è solo l’inizio!
Poi è venuta la richiesta di un giro di tavolo per pesare il grado di soddisfazione delle OO.SS. riguardo a questa bella melassa.
USB ha dichiarato subito la sua posizione di contrasto, a tutti i livelli, ai provvedimenti adottati per la valutazione della performance individuale per le ricadute che tale sistema avrebbe sul tessuto sociale degli uffici e sul salario accessorio, le progressioni di carriera e sul rapporto di lavoro.
Il successivo giro di tavolo ha visto, con leggeri pallidi distinguo, tutte le altre organizzazioni sindacali ribadire un positivo giudizio sul documento di policy e poi spendersi in elogi al sistema di lavoro adottato, perché restituirebbe ai sindacati un ruolo nel processo propedeutico alla realizzazione del metodo di valutazione del personale delle aree del MEF.
Raccolto tale consenso l’Amministrazione stringe i tempi: bisognerà definire il sistema delle informazioni e creare una metodologia di valutazione che sfrutti tali informazioni a livelli diversi entro le tre riunioni dei tavoli tecnici programmate e comunque non oltre fine anno! Dovrà uscire un documento per la valutazione ex novo a 360° e udite, udite, per l’Amministrazione dovranno essere i rappresentati dei lavoratori a dover dare il loro contributo per definire tale metodologia presentando un sistema di valutazione che tenga conto del documento di policy e delle attuali norme di legge. In questo processo, infatti, l’Amministrazione non presenterà un suo documento.
Lo avevamo detto che l’Amministrazione nell’affinare uno degli strumenti più infami adottati contro i lavoratori avrebbe cercato condivisione e complicità nei sindacati. Non pensavamo però che arrivasse a tanto e questo ha un po’ spiazzato anche le organizzazioni sindacali ben disposte alla condivisione del processo. D’altronde siamo in una fase nella quale il potere politico non ha tempo da perdere con pantomime e complicità part-time. La complicità dei sindacati deve essere totale, altrimenti diventerebbe più complicato confezionare truffe contro i lavoratori, come sta accadendo per il rinnovo del contratto, per le pensioni eccetera.
Continueremo a seguire gli sviluppi e ad informarne i lavoratori.