Internet per tutti
I colleghi della DPSV di Treviso ci hanno trasmesso questo documento che riportiamo all'attenzione di tutti i lavoratori:
I sottoscritti impiegati presso la D.P.S.V. di Treviso richiamandosi esplicitamente alla linea evolutiva del processo di informatizzazione della P.A (E-GOVERNAMENT) alla quale il M.E.F. si sta attenendo, viste anche la direttiva dell’On.le Stanca - Ministro per l’Innovazione Tecnologica - e l’estensione della firma digitale, al pari di altri uffici dello stesso comparto già uniformatisi a tale linea evolutiva, CHIEDONO a codesta spett. Amm.ne di procedere nella stessa direzione anche in questa sede e di assegnare ulteriori postazioni internet a tutto il personale dell’area B.
Si cita, a tal fine, uno stralcio del recente discorso di insediamento del Dott. Giorgio Pagano alla guida del Servizio Centrale per il Sistema Informativo Integrato:
"... in questo modo si potranno ridurre al minimo le attività a basso contenuto professionale di mero inserimento dati, che ancora vincolano le Direzioni Provinciali, in modo da lasciare spazio e tempo ad attività a forte valenza professionale espressione dell’esperienza e della competenza di chi opera nelle Direzioni con forte impegno……."
Nell’attesa di un positivo riscontro si porgono cordiali saluti.
In questa istanza, da noi condivisa, così come in tante altre segnalazioni che ci sono pervenute, si coglie uno dei tanti aspetti negativi in cui versano le DPSV oltre ad evidenziare le sofferenze dei lavoratori che vi operano.
La responsabilità politica-amministrativa di questo stato comatoso, è enorme.
La cittadinanza/utenza e gli stessi lavoratori/cittadini pagano un alto prezzo a causa di chi, consapevolmente, non ha voluto investire risorse in procedure, progettazione ed informatizzazione delle Direzioni Provinciali.
E' da troppo tempo che si assiste a questa indecente politica gestionale.
Dopo aver esternalizzato l'intero sistema informatico, svilito le figure interne e demolito i Dipartimenti Provinciali, solo una delle due articolazioni (le RPS) è stata sottoposta ad una "cura intensiva", mediante investimenti in tecnologia e strumentazione informatica, mentre l'altra (le DPSV) è rimasta "al palo", ferma.
Questo è accaduto, ovviamente con dinamiche diverse, anche per i dipartimenti centrali con la costituzione, per esempio, dello sfavillante pool informatico.
Uno sperpero di denaro (ora senza nemmeno un euro per comprare dei toner) tra il Dipartimento del Tesoro e quello della Ragioneria Generale dello Stato con l'intento di "slegarsi" e costituire un sistema informatico autonomo ed alternativo ridimensionando, nel contempo, lo stesso Servizio Centrale del Sistema Informativo Integrato del IV dipartimento divenuto una "costola" della Consip.
La postazione informatica, la dotazione di posta elettronica e l'accesso ad internet, è uno dei tanti aspetti di questa situazione.
Le differenze nelle dotazioni di mezzi, strumenti e processi operativi, hanno generato enormi disparità tra i lavoratori e forti ripercussioni all'utenza.
Inoltre, se da un lato, in nome delle profonde trasformazioni in atto, si chiede al lavoratore più flessibilità, trasversalità ed interscambio nelle mansioni (in realtà, lo scopo ultimo è il raggiungimento della retribuzione di posizione e di risultato dirigenziale), dall'altra, si utilizza il profilo professionale rivestito, come scusa per porre dinieghi.
Ma alla responsabilità politica-gestionale, si aggiunge anche l'ottusità di una parte della dirigenza legata più ad una conduzione podestarile/patriarcale che ad una gestione tendente alla valorizzazione delle professionalità dei lavoratori.
Il cocktail che ne viene fuori è una vera e propria divisione classista dei lavoratori.
Molti colleghi dell'area A, praticamente, non hanno in dotazione computers e, nei casi più fortunati, ne viene assegnato uno in "multicondivisione". Per quanto concerne la casella di posta elettronica, questa viene configurata in modo tale da inibire la ricezione di messaggi provenienti da domini diversi da tesoro.it.
La possibilità, poi, di ottenere l'accesso ad internet è una vera utopia.
Stessa sorte, con qualche leggera differenza, accade per numerosi lavoratori dell'area B.
Alla luce di questa tragica situazione, le parole contenute nel discorso di insediamento del nuovo (nuovo per modo di dire, vista la sua lunga reggenza già esercitata) direttore del Servizio Centrale per il Sistema Informativo Integrato, ci suonano un pò "sarcastiche", per usare un eufemismo anziché un'altra e, certamente, più adeguata espressione.
L'esistenza nella pubblica amministrazione di una cultura d'impresa, il richiamo alla coesione all'interno dell'amministrazione, le scelte strategiche e gli obiettivi futuri, la volontà di elevare i riconoscimenti professionali, di ridurre al minimo le attività a basso contenuto professionale per dare spazio ad attività a forte valenza professionale e, per concludere, immaginare una grande famiglia professionale, una squadra motivata e responsabile al servizio dell’Amministrazione, sono parole vuote, senza alcuna consistenza.
Per riempirle di significato, occorre radicalmente cambiare politica gestionale, investendo ed elevando le professionalità interne, riappropriandosi della titolarità nella progettazione, nell'intervento e nelle scelte strategiche da percorrere.
Ma, come primo passo, occorre colmare questo forte gap, questo divario.
Iniziando, da subito, nel fornire a tutti i lavoratori, computers, caselle di posta elettronica (senza blocchi) e accesso internet.
Un segnale chiaro, senza equivoci, verso una vera valorizzazione delle professionalità.