Progressioni tra le aree: ADDIO !
Con la lettera circolare n. DFP/3533/06/1.2.3.4. del 25.1.2005 il Dipartimento della Funzione Pubblica e il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato - IGOP, intervenendo sulle procedure relative alle nuove assunzioni, equiparano a queste ultime anche le progressioni verticali che comportano passaggio tra le aree.
Tale equiparazione si fonda, secondo la predetta lettera-circolare, su un parere del Consiglio di Stato del 9 novembre 2005.
In pratica, questo significa che tutti i concorsi riguardanti il passaggio da un'area all'altra (gli unici a non gravare sui fondi interni di Amministrazione), sono considerati "nuove assunzioni" e, in quanto tali, dovranno seguire l'iter previsto dalla Legge Finanziaria per poter assumere i vincitori dei concorsi esterni.
Riportiamo testualmente:
"Al riguardo occorre precisare che sono soggette a tali autorizzazioni anche le progressioni verticali che comportano passaggio tra le aree in quanto il Consiglio di Stato (adunanza della Commissione Speciale Pubblico Impiego del 9 novembre 2005) ha equiparato tali fattispecie alle nuove assunzioni, sottoponendole pertanto alla disciplina prevista dall’art. 1, commi 95, 96 e 97, della legge n. 311/2004"
Cosa significa concretamente questo?
La Legge Finanziaria 2005 ha previsto, fino al 2007, il blocco delle assunzioni prevedendo, però, la possibilità di deroghe sulla base delle esigenze della P.A. e nei limiti delle disponibilità economiche previste da un apposito fondo.
Nell'ipotesi in cui, oggi, venisse bandito un concorso interno riguardante un passaggio di area, la richiesta di autorizzazione ad inquadrare i vincitori di concorso potrà avvenire solo nel 2007 (nel 2006, infatti, vista la prossima scadenza della legislatura la richiesta di assunzioni deve essere fatta entro il 10 febbraio) per poi attendere la risposta del nostro dicastero e della Funzione Pubblica.
L’autorizzazione non è affatto scontata, come insegnano le poche disponibilità ad assumere concesse ogni anno alle singole Amministrazioni.
Anzi, non è inverosimile prevedere che non venga data affatto, rinviandola di anno in anno o che venga data in maniera solo parziale, consentendo l’inquadramento solo di una parte dei vincitori della procedura in questione.
E’ evidente che ci troviamo di fronte all’ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori!
Questa volta, a completare un quadro già pesantemente compromesso, vengono colpiti proprio quei passaggi che non gravano sui fondi interni .
Infatti, la Finanziaria 2006 prevede che il FUA dovrà essere uguale a quello del 2004 precludendo, quindi, la possibilità concreta di effettuare passaggi a carico del fondo se non a rischio di una guerra tra poveri, come quello accaduto nel Mef.
Dobbiamo aggiungere, a questo, le già pesanti difficoltà ad operare all'interno di fabbisogni sempre più ridotti (che non tengono conto delle reali esigenze organizzative delle singole Amministrazioni ma solo delle esigenze di tagliare per fare cassa), oltre agli effetti perversi della sentenza della Corte Costituzionale che obbliga a prevedere una quota riservata per l'accesso dall'esterno per concorsi che non verranno mai autorizzati alla luce del generalizzato blocco delle assunzioni.
La lettera - circolare della Funzione Pubblica, elaborata e condivisa con il Dipartimento della RGS - IGOP, appare, quindi, come la ciliegina sulla torta di un disegno che, anche attraverso la negazione del diritto all'accrescimento professionale dei dipendenti pubblici, mira allo smantellamento complessivo della Pubblica Amministrazione.
Si ostacola così, ancora una volta, la possibilità per i lavoratori di vedere riconosciuta la "capacità" di svolgere funzioni che, nella stragrande maggioranza dei casi, svolgono ormai da anni.
Ma non solo.
Oggi si dice loro che, dal momento che il loro passaggio rappresenta un costo per la finanza pubblica, devono essere considerati "nuovi assunti", infischiandosene di anni di mansioni superiori senza alcun riconoscimento.
La situazione, poi, del nostro dicastero è VERGOGNOSA.
Le tanto agognate procedure di riqualificazioni tra le aree sono bloccate per mancanza di fondi.
I posti messi in concorso non arrivano a 550 unità e dovrebbero essere banditi con un impianto procedurale iperselettivo.
Possiamo sostenere, dunque, che "lo sporco lavoro" fatto dalla lettera-circolare della Funzione Pubblica e del Dipartimento della RGS-IGOP era già stato anticipato, diligentemente, dalla nostra amministrazione insieme a Cgil, Cisl, Uil, Intesa e FLP con il loro accordo siglato il 23.6.2005.
Tutto questo non è più tollerabile.
La dignità dei lavoratori, il loro sacrosanto diritto ad avere un salario dignitoso, correlato all'attività svolta e una legittima prospettiva di carriera, non possono essere barattati con l'esigenza di "fare cassa" e in nome della compatibilità economica.
Sarebbe meglio che si evitassero gli sprechi, le consulenze esterne, gli incarichi come ha evidenziato la Corte dei Conti nella sua ultima relazione.