RTS SOPPRESSE: IL LAVORO DEMATERIALIZZATO NEL FUTURO DEL MEF
Il 3/12/2014 si è tenuta la riunione di verifica del piano di riallocazione del personale in servizio nelle 10 RTS soppresse a decorrere dall’1/2/2015 alla luce delle istanze presentate dai lavoratori interessati e della disponibilità dichiarata dagli uffici coinvolti nella mobilità.
L’Amministrazione, in apertura di riunione, ha fornito i dati incrociati tra le suddette istanze e le disponibilità degli uffici richiesti, sottolineando le criticità e le eventuali possibili soluzioni.
La modalità informativa, tutta verbale e senza uno straccio di supporto cartaceo come, ad esempio, una semplice tabella riepilogativa e comparativa, ha complicato la definizione del quadro della situazione che, alla fine, si è riusciti ad acquisire.
Si riassumono di seguito i dati emersi.
Istanze di mobilità presentate: 182, di cui:
-62 verso le Commissioni tributarie tutte accolte (almeno così dichiara l’Amministrazione);
-54 verso l’agenzia delle Entrate con disponibilità attuale di accoglimento di 36 unità;
-23 verso l’agenzia delle dogane tutte accolte;
-30 verso RTS su tutto il territorio nazionale;
-13 verso le RTS accorpanti.
Come si evince dai dati, le criticità riguardano 19 unità e in particolare le località di Crotone, Vibo Valentia e Rimini.
L’amministrazione si è impegnata a risolvere queste criticità in tempi brevi.
La riallocazione senza danni individuali dei 182 lavoratori coinvolti è sicuramente un obiettivo irrinunciabile della nostra Organizzazione Sindacale, ma restano comunque immutate le pesanti considerazioni già espresse sulla ridefinizione degli assetti organizzativi del MEF a livello centrale e periferico.
Questa operazione, al di là dell’impatto immediato, determinerà una condizione generale sul territorio di ulteriore contrazione della quantità e dalla qualità dei servizi erogati dal MEF e peserà in modo insopportabile sulle RTS accorpanti che stanno per ricevere il 100% dei carichi di lavoro delle RTS soppresse a fronte del passaggio pari al 10% del relativo personale.
L’Amministrazione, nel frattempo, si sta già attrezzando per mettere mano all’organizzazione del lavoro e dei servizi con metodi inediti che ne riportano la nuova (in)cultura.
È già, infatti, in corso di applicazione lo spostamento di provvedimenti da lavorare da una RTS all’altra (ad esempio da Roma verso altre provincie del Lazio, della Basilicata e del Molise) con conseguenti adattamenti di carichi di lavoro, orario di lavoro e assegnazione di straordinario.
Questo produrrà la dematerializzazione del posto di lavoro già dominante in alcuni settori della produzione di beni e servizi con la conseguente riduzione di controllo sociale su quanto avviene nella Pubblica Amministrazione e con il depotenziamento del conflitto che non produrrebbe effetto essendo il lavoro slegato dalle sedi di competenza.
Ovviamente questi processi passano in modo subdolo, senza alcuna informazione e con apparenti incentivi (straordinario e/o altro) per le sedi riceventi il lavoro determinando, allo stesso tempo, una conseguente riduzione temporanea della pressione lavorativa per le sedi cedenti il lavoro.
La nostra Organizzazione Sindacale, inoltre, ha chiesto informazioni sul destino dei lavoratori della SSEF soppressa, sulla mobilità del personale del DF verso il DAG a seguito della riorganizzazione di cui al DM 17 luglio 2014, sul contributo unificato e sul pagamento del salario accessorio ricevendo le seguenti risposte:
-le 19 istanze del personale in servizio presso le sedi periferiche della SSEF sono state accolte mentre sono ancora in corso di definizione le posizioni dei 55 lavoratori della sede centrale;
-per il transito del personale dal DF al DAG è in corso un interpello;
-per la distribuzione delle risorse relative al contributo unificato, l’Amministrazione ha dichiarato che sarà in grado di presentare una proposta al tavolo negoziale non prima di gennaio 2015;
-il FUA 2013 – quota 20% - dovrebbe essere liquidato nel mese di dicembre.
La USB MEF ha concluso il proprio intervento al tavolo denunciando le mancate risposte dell’Amministrazione in ordine a richieste d’incontro e d’informazione ed ha evidenziato come questo atteggiamento sia chiaramente indicativo del nuovo corso del MEF che non prevede la partecipazione dei lavoratori e delle parti sociali.
La nostra Organizzazione Sindacale, a tale proposito, ha dichiarato di essere intenzionata a costruire momenti di mobilitazione di settore mediante il confronto con i lavoratori per opporsi a questo progetto devastante.